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Perdite Gas Torino

Perdita gas in casa? Chiama subito un tecnico di Torino!

Le perdite di gas possono essere fonte di seri rischi e pericoli per cause varie: innanzitutto, essendo il gas un elemento infiammabile, un nonnulla può provocare un incendio; secondariamente, se si verificasse una perdita di gas durante le ore notturne, aumenterebbero i rischi per la salute. Anche se il gas è inodore, quello delle tubazioni viene trasformato in una sostanza odorosa, facilmente riconoscibile nel caso in cui si verifichi una perdita. Purtroppo può accadere che, durante il riposo notturno non ci si accorga del pericolo e, per questo motivo, si consiglia di chiudere sempre il gas prima di coricarsi per la notte. C’è da dire che spesso le tubazioni sono esterne, offrendo maggiore sicurezza dal punto di vista della salute.

Una perdita di gas esterna, però, comporta un notevole danno a livello economico. Infatti, oltre all’aumento dei costi in bolletta, bisogna considerare il costo della riparazione, che non è assolutamente da trascurare. In caso di perdite esterne, infatti, potrebbe accadere che non ci si accorga subito del guasto, continuando a consumare gas gravando, di conseguenza, sulla bolletta. Le perdite di gas possono interessare sia un impianto a gas metano che un impianto GPL: entrambe le situazioni richiedono l’intervento di professionisti in grado di identificare il problema specifico e risolverlo in tempi brevi, mantenendo costi non troppo esosi.

Il nostro servizio ti mette a disposizione un tecnico professionalmente preparato che risolva i problemi di perdite gas a Torino, a prezzi equi anche per il pronto intervento. I professionisti che verificano se ci sono eventuali perdite di gas sono gli idraulici, che si occupano di progettare, installare e riparare gli impianti a gas ma anche di provvedere alla manutenzione degli stessi.

Verifica delle perdite di gas

Quando si sospetta una fuga di gas, l’intervento non si limita a “trovare il punto che perde”. Un tecnico qualificato esegue una diagnosi strumentale dell’intero impianto (contatore → derivazioni → apparecchiature → scarichi fumi), definendo estensione, causa e severità del problema prima di intervenire. La sequenza corretta prevede: messa in sicurezza (chiusura gas, aerazione, esclusione fonti di innesco), test di tenuta del tratto interessato, localizzazione fine della perdita e ripristino con componenti certificati. Solo dopo il ripristino si ripete il test di tenuta sull’intero circuito per confermare che l’impianto sia stabile. Nelle abitazioni e nelle attività di Torino, questo approccio riduce i tempi di fermo, evita demolizioni inutili e garantisce tracciabilità grazie a report e collaudi finali.

Come si individua la perdita (senza rompere muri, quando possibile)

La scelta del metodo dipende da accessibilità delle tubazioni, materiali, pressione di esercizio e contesto (interno/esterno, locali tecnici, contropareti). In genere si procede a scalare: cercafughe elettronici per lo screening, spray rilevatore per conferma puntuale, prova manometrica per quantificare la perdita, e — se serve — tecniche complementari (termografia per seguire tracciati, endoscopia in cavedi, tracciamento con gas rivelatore su linee fuori esercizio). In ambienti storici o con canalizzazioni complesse si privilegiano metodologie totalmente non distruttive; l’apertura avviene solo dove i dati convergono.

Riparazione: senza tubi a vista, quando tecnicamente fattibile

Una volta circoscritto il punto di fuga, il tecnico valuta riparazione localizzata (sostituzione giunto, guarnizione, tratto corto) o rinforzo/ricostruzione del segmento con accoppiamenti idonei al materiale (rame, acciaio, multistrato). L’obiettivo è ripristinare il percorso originale: niente passaggi antiestetici a vista se esiste una via tecnica in traccia/cavedio conforme. Nei casi in cui il tratto sia irrecuperabile o non più conforme (corrosione diffusa, filettature usurate, canna fumi inadeguata), si propone riqualificazione parziale con nuovi materiali e dispositivi di sicurezza (valvole, flessibili certificati, guarnizioni adatte al gas utilizzato).

Perché evitare il fai-da-te

Gas metano/GLP formano miscele esplosive in determinate concentrazioni. Una scintilla prodotta da un interruttore, un telefono o una semplice scarica elettrostatica può innescare fiammate o, nei casi peggiori, un’esplosione. Inoltre, spray domestici e saponi non sostituiscono le prove di tenuta strumentali: si rischia di “mascherare” micro-fughe che peggiorano nel tempo. Per questo la verifica deve essere svolta da personale abilitato, con strumenti calibrati e procedure codificate.

Sicurezza, collaudi e documentazione

Dopo la riparazione, il tecnico esegue un collaudo di tenuta del segmento ripristinato e dell’intero impianto, verificando anche ventilazione/aerazione dei locali, stato delle candelette/ugelli degli apparecchi e idoneità dello scarico fumi (pendenze, terminali, eventuale neutralizzazione condensa per apparecchi a condensazione). Il cliente riceve un report con: tratti verificati, strumentazione impiegata, valori di prova, componenti sostituiti e raccomandazioni preventive (sostituzione flessibili scaduti, installazione rilevatori fissi, check periodico delle guarnizioni).